David Lynch firma “Interiors by David Lynch. A Thinking Room”, una installazione progettata dal celebre regista dell’inconscio per l’edizione di aprile 2024 del Salone del Mobile.
La stanza per pensare di Lynch sarà visitabile presso i padiglioni 5 e 7, e saranno due identiche e speculari “stanze del pensiero”, immaginate come porte simboliche da attraversare forse per capire di più di questa rinnovata edizione del Salone.
A curare l’installazione è stato Antonio Monda, insieme alle maestranze del Piccolo Teatro di Milano, circa 40 tra scenografi, falegnami, carpentieri che stanno lavorando a realizzare i pezzi della stanza. Che dopo chissà che fine farà? Speriamo rimontata altrove.
Dunque, ci attendono due stanze chiamate “Thinking Rooms,
per pensare e forse meditare, volendo. Dice Monda “Intorno ho costruito un
percorso preparatorio fatto da circa una dozzina di schermi grandi 56 pollici
in cui ci saranno sequenze di suoi film che fanno vedere come lui usa le
scenografie e i mobili. E le due stanze, ripeto, gemelle quindi di fatto identiche
sono avvolte in una specie di sipario in velluto blu che richiama il suo famoso
film. Nella parte centrale c’è una sedia che chiamare sedia è un po’ limitativo
perché è un’enorme poltrona in legno sopra la quale ci sono dei tubi di ottone.”
Non è la prima volta che Lynch si misura con il design di oggetti e mobili come
spesso ha fatto anche nei suoi film, e in questa occasione una poltrona super
gigante e con sensori emotivi sarà oggetto del suo “Thinking” in questi due
ambienti paralleli e simili.
Questa occasione conferma Lynch come regista e uomo poliedrico, rinascimentale, regista e videomaker, autore e interprete di musica per la meditazione, e in questa installazione si è prodotto anche nel seguire la falegnameria dei due ambienti.
Lynch ha disegnati i mobili, con schizzi e disegni molto belli, immaginifici, e il colore scelto per questa immersione è un “deep blue”, quasi a staccarsi, dentro la Thinking Room, dal caos cromatico che invaderà i padiglioni della fiera nei giorni del Salone, tra divani, sedie, armadi, oggetti cromaticamente marcati. Nella stanza si entra attraverso una scenografica tenda rossa, frutto di un progetto generale di collocazione dei vari punti eventi del Salone, pensata da Lombardini 22, e dopo la tenda rossa uno spazio intermedio, di sospensione, accoglie i visitatori. Portale, luce, tubi dorati, blu profondo e silenzio, per pensare. Nella stanza ci sono tra simboliche immagini, retroilluminate: uno stabilimento, una immagine di folle, un quarto di bue, insieme ad un orologio digitale.
Lynch ha definito questo spazio progettato per il Salone “Una cosa bella, pensare anche solo di immaginare una stanza del pensiero. Una stanza favorevole al pensiero”, e non possiamo che essere d’accordo con lui in un contesto, come quello del Salone dove si vedrà tanta quantità di cose, senza dubbio poche e originali novità, alcune riedizioni (forse troppe), comunque tanti stimoli che nella fiera sono quasi un obbligo.
Così Lynch signore gentile del cinema internazionale, raffinato e colto intellettuale con spiccato senso estetico ci regala una (due) Wunderkammer quasi magiche, dove il trionfo del blu è un viaggio nel sogno, nel pensiero e la stanza allude all’abitare? Ma a quale abitare, visto che questo tema è sempre più complesso e sempre più critico tra “guscio” e ambiente intorno. Che sia il mare blu profondo, l’acqua cui allude Lynch la salvezza dell’abitare? Lo scopriremo e ve lo diremo dopo aver vissuto e abitato la stanza del pensiero.