L’uomo di argilla. Un film che fa riflettere sul potere salvifico dell’arte. Di Valentina Piscitelli
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Presentata e acclamata alla 80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti Extra, dal 13 febbraio sarà nei cinema l’opera prima della regista francese Anaïs Tellenne dal titolo: “L’uomo di argilla”, con Raphaël Thiéry ed Emmanuelle Devos. Il film è un piccolo gioiello distribuito da Satine Film, una favola che ci parla di rinascita. «Una esperienza – ha affermato Anaïs Tellenne – che mi ha affascinato perché ha messo in luce un problema che tutti abbiamo dentro di noi: quello del potere dello sguardo altrui. Quanto ci condiziona? E soprattutto, come può bastare un solo sguardo per trasformarci, per liberarci? ». Accolto in patria come uno dei film francesi più belli degli ultimi anni, vincitore di numerosi premi internazionali tra cui il Premio del Pubblico al prestigioso Busan International Film Festival, “l’ uomo di argilla” colpisce al cuore lo spettatore per la sua cornice fiabesca e seducente e il suo racconto poetico e toccante: l’incontro di due personaggi completamente agli antipodi ma similmente meravigliosi e intriganti, interpretati dalla possente e introversa personalità di Raphaël Thiéry (Povere Creature) e dal fascino inquieto e sfuggente di Emmanuelle Devos (I Profumi di Madame Walberg). Al tempo stesso, il film è un elogio all’ empatia e al ruolo della bellezza e dell’ arte come stimolo per una crescita interiore e per l’acquisizione di consapevolezza da parte di chi ha la sensibilità di saperle cogliere e apprezzare.
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Una storia d’ amore non convenzionale che trasforma e migliora. Il film racconta la storia di Raphaël, un uomo che ha una fisicità possente e una benda sull’ occhio. Vive con la madre in una piccola abitazione adiacente a un maniero disabitato di cui sono i custodi. Tra la caccia alle talpe, le esibizioni con la cornamusa e gli incontri fugaci con la postina, le sue giornate trascorrono con la consueta routine. Finché una notte tempestosa, Garance, l’ereditiera della maestosa villa, fa improvvisamente rientro nella casa di famiglia. Da quel momento, per Raphaël, niente sarà più lo stesso. E ancora la giovane regista Anais Tellenne: “Un’opera d’arte nasce dallo sguardo di un artista sul suo soggetto. Ma cosa accade al soggetto? Cosa resta di questo sguardo? Il mio film racconta una storia che i musei e le gallerie non raccontano”. La risposta? “È un segreto tra Raphaël (il protagonista) e il pubblico”. Il film è stato definito dalla critica: “di infinita poesia”, “appassionante, di notevole bellezza metafisica e diretto con devastante maestria”, “magnifico e potente”, “un film che si vede con il cuore”.
L’UOMO DI ARGILLA il poetico film di Anais Tellenne dal 13 febbraio a ROMA ai CINEMA ALHAMBRA, AI CINEMA BARBERINI e MULTISALA SAVOY. E nel frattempo, non dimenticate di visitare le nostre pagina social: Facebook Satine Film