Donata da un privato, l’area destinata alla residenza si trova su un terreno collinare particolarmente scosceso, tra coltivazioni a vigneto, olivo e alberi da frutto, caratterizzate dalle tradizionali sistemazioni a terrazzamenti realizzati con muri a secco. Tali caratteri, unitamente alla presenza di alberi secolari e da un gruppo di edifici rurali vincolati dalla Soprintendenza, costituiscono gli elementi fondanti la genesi del progetto. Per ridurre l’impatto ambientale, il nuovo edificio si apre solo verso valle attraverso una parete, alla stregua di un muro di contenimento, che si sviluppa secondo un’ampia curva che, intersecando alle proprie estremità le curve di livello del terreno, in esso si annulla e definendo in tal modo un terrazzamento artificiale sul quale poggiano i fabbricati esistenti ristrutturati. Il muro è concepito come una sorta di diaframma, che protegge le pareti vetrate degli ambienti delle residenze e dei servizi ed è realizzato attraverso una parete in cemento armato rivestita esternamente in pietra, bucata da una serie di aperture diverse per dimensioni e forma che filtrano la luce naturale e offrono molteplici e casuali inquadrature del paesaggio. La parete è di fatto indipendente dalla struttura retrostante, anch’essa in cemento armato e costituita da telai bidirezionali, realizzata per la residenza e sviluppata su due piani posti a quota inferiore rispetto alla superficie del terrazzamento. Terrazze aperte spiccano dagli ambienti della residenza per attraversare la parete esterna senza trovare appoggio su di essa per mantenere l’indipendenza delle due strutture.
Il progetto è di IPOSTUDIO
Ipostudio (Lucia Celle, Roberto Di Giulio, Carlo Terpolilli, Elisabetta Zanasi Gabrielli, Panfilo Cionci, Beatrice Turillazzi, Luca Belatti, Mariagiulia Bennicelli) è un gruppo di lavoro fondato a Firenze nel 1984. La sua attività si fonda sul progetto e approfondisce gli ambiti di architettura civile, recupero urbano e il riuso di edifici monumentali. Le opere sono pubblicate ed esposto in Italia e all’estero, come alla Biennale di Architettura di Venezia e la Triennale di Milano. Ha ricevuto premi e menzioni, tra i quali: finalista al BIGMAT Architecture Award 2019; Premio Architettura Toscana 2017; selezionati per la “Medaglia d’oro dell’architettura” 2006 e il XIX Compasso d’Oro ADI 2001. I loro lavori sono raccolti nel volume “Ipostudio, la concretezza della modernità”, di Marco Mulazzani, Electa 2008. Gli ultimi lavori sono il nuovo Museo degli Innocenti a Firenze, the MICAS Malta International Contemporary Art Space e l’Ospedale EOC di Lugano.
Progetto architettonico: Ipostudio architetti, Lucia Celle, Roberto Di Giulio, Carlo Terpolilli, Elisabetta Zanasi Gabrielli, Luca Belatti, Mariagiulia Bennicelli Pasqualis, Panfilo Cionci, Beatrice Turillazzi; Committente: Azienda Sanitaria Locale 4 Prato; Strutture: Niccolò De Robertis –aei progetti srl; Impianti: Paolo Pietro Bresci e Leopoldo D’Inzeo – Consilium srl; Cronologia: Progetto 1999; Realizzazione: I fase 2002-2005 / II fase 2008-2010; Foto: Pietro Savorelli